Direttiva G2 - Perdere tempo -
Perdere tempo rappresenta un tentativo da parte
di un giocatore di procurarsi un vantaggio indebito nei confronti
dell’avversario. Discussioni prolungate con l’arbitro, una lenta
preparazione a servire o a ricevere il servizio ne sono esempio.
Quando ciò si verifica, l’arbitro dovrà applicare la Regola 17.
Bisogna notare che, sebbene il far rimbalzare
troppo la palla prima del servizio costituisca una perdita di tempo,
il battitore non dovrebbe per questo perdere la battuta.
I giocatori dovrebbero essere consapevoli che
durante gli intervalli permessi di 90 secondi, la chiamata
dell’arbitro dei "15 secondi" è un avviso per farli rientrare in
campo. Il giocatore che non è pronto a riprendere il giuoco quando è
chiamato "Time", si avvale di un vantaggio indebito e
l’arbitro dovrà applicare la Regola 17.
Direttiva G3 - Oggetti caduti
sul pavimento -
La regola 7.7 specifica chiaramente che se un
qualunque oggetto cade (o è lanciato) sul pavimento del campo, il
giuoco deve fermarsi. Visto che un infortunio potrebbe avvenire se
un giocatore calpestasse un oggetto di una certa grandezza o
consistenza, l’arbitro o il segnapunti dovrà fermare il giuoco con
la parola "stop", oppure i giocatori (o uno di loro) possono
fermare il giuoco e fare reclamo. Se l’oggetto non è notato dai
giocatori né dagli ufficiali fino alla fine dello scambio e
l’arbitro giudica che tale oggetto non ha influenzato in nessun modo
lo scambio, il risultato dello scambio sarà valido (Regola 7.7.6).
Sarà responsabilità dei giocatori assicurarsi
che tutta la loro attrezzatura sia fissata a dovere. Come regola
generale, un giocatore perderà lo scambio se gli cade o se lancia la
sua attrezzatura. Ciò non sarà applicato nei casi in cui
l’attrezzatura cade dopo un contatto tra gli atleti quando l’arbitro
può concedere un let o assegnare lo stroke se il
giocatore ha dato una risposta vincente. Se lo scontro porta ad un
reclamo per interferenza, la regola 12 avrà precedenza sulla
decisione.
Se a un giocatore cade la racchetta senza che
si scontri con l’avversario, l’arbitro non dovrà, nella maggior
parte dei casi, interrompere lo scambio. E’ comunemente accettato
che un giocatore a cui cade la racchetta si trovi già in una
situazione di grande svantaggio, in quanto la deve raccogliere per
rimanere in giuoco.
Se un giocatore fa intenzionalmente cadere o
getta un oggetto sul pavimento del campo, l’arbitro dovrà applicare
quanto contemplato nella regola 17.
Direttiva G4 - Giocatore
colpito dalla palla compreso girarsi e ulteriore tentativo
-
Se il giocatore che deve ricevere è colpito
dalla palla, l’arbitro dovrà in tutti i casi prendere una decisione
e la chiamata del segnapunti dovrà avvenire solo dopo la decisione
dell’arbitro.
Il giocatore che deve ricevere perderà lo
scambio se è colpito dalla palla proveniente dalla parete frontale
(senza interferenza), salvo che la situazione non rientri nel caso
degli ulteriori tentativi (regola 10). La definizione "tentativo"
specifica che anche un finto movimento della racchetta o una finta
fatta per colpire la palla devono essere interpretati come
tentativo, ma la preparazione del colpo che comporti solo
l’apertura, senza movimento della racchetta verso la palla, non è un
tentativo.
Le varie situazioni in cui il giocatore che
deve ricevere è colpito dalla palla prima che questa raggiunga la
parete frontale (ed è certo che la raggiungerà), sono contemplate
nelle Regole 9 e 10.
Se il giocatore a cui spetta di giocare è
colpito dalla palla (senza interferenza) perderà lo scambio e il
segnapunti dovrà chiamare "Not up", poiché la palla non è
stata colpita "correttamente". L’arbitro non è obbligato a
prendere una decisione tranne nel caso che il segnapunti non faccia
nessun chiamata.
Tuttavia, nel caso in cui entrambi i giocatori
siano colpiti dalla palla in una situazione di interferenza,
l’arbitro dovrà applicare le disposizioni della regola 12.
Quando un giocatore decide di colpire la palla
girandosi, deve assicurarsi che la risposta non finirà per colpire
l’avversario. Se questo succede, l’arbitro dovrà assegnare lo
scambio all’avversario, purché l’avversario non abbia cercato di
mettersi fra la palla e la parete frontale per impedire la risposta.
In tale caso, l’arbitro dovrà assegnare lo scambio al giocatore che
tira.
Direttiva G5 - Interferenza sul
girarsi su un ulteriore tentativo -
Quando un giocatore si gira o fa un ulteriore
tentativo per giocare la palla, il suo avversario ha tuttavia
l’obbligo di fare ogni sforzo per lasciare al giocatore spazio
sufficiente per vedere, raggiungere e colpire la palla come prevede
la Regola. Comunque, l’atto di girarsi o riprendersi per fare un
ulteriore tentativo è spesso così rapido che l’avversario non ha il
tempo di lasciare libero lo spazio necessario prima che avvenga una
situazione di interferenza. In tali casi, l’arbitro dovrà concedere
un let. Al contrario, se l’avversario aveva tempo sufficiente
per liberare lo spazio però non lo ha fatto, o addirittura ha creato
volutamente, una situazione di interferenza l’arbitro dovrà
assegnare lo stroke al giocatore.
Quando il giocatore fa il movimento per giocare
la palla su un lato del suo corpo e poi passa la racchetta davanti
al suo corpo per giocare la palla sull’altro lato non è considerato
né girarsi, né un ulteriore tentativo e, se succede una situazione
di interferenza, si applica la Regola 12. Questa situazione avviene
spesso dopo che la palla ha colpito una parete laterale e quella
frontale contemporaneamente e poi rimbalza verso il centro del
campo.
Direttiva
G6 - Fare ogni sforzo e interferenza minima -
L’avversario deve fare ogni sforzo per lasciare
la palla libera dopo aver dato una risposta. La via dell’avversario
dovrebbe permettere al giocatore che subentra di accedere
direttamente alla palla, purché questo non si sia mosso così
velocemente da bloccare all’avversario la via d’uscita. In quest’ultimo
caso l’arbitro dovrà concedere un let. Se il giocatore non
avrebbe potuto dare una risposta valida, l’arbitro non dovrà
concedere un let.
Tuttavia, è altrettanto importante che il
giocatore che subentra produca ogni sforzo per arrivare sulla palla
e colpirla. Il fatto che il giocatore non faccia tutto il possibile
per raggiungere la palla, costituisce un elemento importante quando
l’arbitro deve decidere se il giocatore avrebbe potuto o no,
raggiungere la palla e fare una risposta valida.
Spetterà all’arbitro decidere il grado di
sforzo che dovrebbe fare il giocatore che subentra per dimostrare
che ha veramente "fatto ogni sforzo". I giocatori dovrebbero tenere
presente che questo non li autorizza a venire in contatto fisico con
l’avversario e l’arbitro dovrà penalizzare ogni contatto fisico
ingiustificato secondo le Regole 12 e 17.
Quando un giocatore fa reclamo per un let
dopo aver subito un'interferenza, l’arbitro, che decide che tale
interferenza non impediva la buona visione della palla e che c’era
abbastanza spazio libero per raggiungere e colpire la palla, non
dovrà concedere un let. Questo è interferenza minima e
comprende le situazioni nelle quale: l’avversario ha attraversato la
traiettoria della palla presto, rispetto alla sua traiettoria dalla
parete frontale però ha permesso comunque abbastanza tempo per una
buona visione della palla; il giocatore ha sfiorato l’avversario che
andava verso la palla senza impedirgli l’accesso diretto; durante o
l’apertura o la chiusura la racchetta ha sfiorato l’avversario, o la
sua racchetta, o il suo vestiario senza impedire all’avversario una
buona apertura/chiusura della racchetta.
Tuttavia, quando vi è stata interferenza, un
arbitro, non dovrà rifiutare un let nelle situazioni in cui
il giocatore stava chiaramente facendo ogni sforzo (anche se non vi
è stato contatto fisico con l’avversario) per arrivare sulla palla,
dimostrando all’arbitro di essere in grado di raggiungerla.
Direttiva G7 - Interferenza con
l’apertura/chiusura del giocatore che deve colpire e accettabile
timore di colpire l’avversario -
La Regola 12.2.3 prevede che il giocatore che
deve colpire la palla, abbia "spazio per colpire la palla con un
movimento (apertura/chiusura) accettabile". Se il giocatore che
deve colpire ferma il giuoco perché ritiene che l’avversario non gli
permetteva questo spazio e reclama, l’arbitro dovrà considerare le
seguente opzioni:
1. Se l’avversario è troppo vicino e ha
impedito al giocatore un movimento (apertura/chiusura) accettabile
ed è colpito o sarebbe stato colpito con la racchetta, l’arbitro
dovrà assegnare lo stroke al giocatore che deve colpire.
2. Se il giocatore che deve colpire ferma il
giuoco in seguito ad un leggero contatto fra la racchetta e
l’avversario, che sta facendo ogni sforzo per lasciare libero
abbastanza spazio per il giocatore, l’arbitro dovrà concedere un
let. Questo è diverso dall’interferenza minima descritta in G6.
Il contatto in questo caso deve essere sufficiente per avere un
effetto sul movimento (chiusura/apertura), pero senza impedirlo.
3. Se il giocatore che deve colpire ferma il
giuoco per timore di colpire l’avversario e l’avversario, anche se
vicino, non impedisce al giocatore un ragionevole spazio di
movimento (apertura/chiusura), l’arbitro dovrà concedere un let
come previsto dalla Regola 13.1.2 – timore ragionevole di causare un
infortunio. Purché l’avversario non impedisca un’apertura/chiusura
ragionevole, un let è la decisione più appropriata.
4. Se il giocatore che deve colpire ferma il
giuoco per timore di colpire l’avversario e l’avversario ha
chiaramente lasciato abbastanza spazio per un’apertura/chiusura
ragionevole, l’arbitro non dovrà concedere un let, perché il
giocatore ha calcolato male la posizione dell’avversario.
Direttiva
G8 - Come fare reclamo -
Il modo corretto di fare reclamo in casi di
interferenza o quelli soggetti alla Regola 13 è di utilizzare le
parole "let please" (let per favore). Per altre
avvenimenti non previsti dalla Regola 11 occorre pronunciare "Appeal
please" (Reclamo per favore).
A volte i giocatori utilizzano altre forme di
reclamo, come una mano o una racchetta alzata, soprattutto quando
c’è scarsa comunicazione fra i giocatori e l’arbitro. Un arbitro che
accetta qualunque forma di reclamo diversa da quella prevista "let
per favore"o "Reclamo per favore", deve essere convinto che il
giocatore vuol veramente fare un reclamo.
Direttiva G9 - Tempismo dei
reclami -
E’ importante il tempismo di un reclamo quando
si verifica un’interferenza.
In caso di reclamo riguardante la buona
visibilità della palla e spazio sufficiente per colpirla
direttamente contro la parete frontale (comunemente noto come "crossing
the flight" [attraversare la traiettoria]), l’arbitro dovrà
considerare la situazione nel momento in cui il giocatore avrebbe
potuto colpire la palla.
In caso di interferenza sull’apertura della
racchetta, il reclamo deve essere immediato e deve essere fatto
prima che il giocatore tenti, in un qualunque modo, di rispondere.
Qualsiasi tentativo di colpire la palla, dopo che si è verificata
un’interferenza sull’apertura, indica che il giocatore ha accettato
l’interferenza, di conseguenza perde il diritto di reclamare.
Il reclamo è giustificato se si verifica
un’interferenza durante il movimento eseguito per colpire la palla,
che comprende: il movimento verso il basso, il colpo vero e proprio
e una ragionevole chiusura della racchetta. L’arbitro dovrà
considerare se l’avversario era colpevole di "invasione"
("crowding") per decidere se concedere un let o
aggiudicare lo stroke.
Se un giocatore fa un reclamo perché non era
pronto per ricevere il servizio, l’arbitro dovrà concedere un let,
tranne se decide che il giocatore ritardava il giuoco più del
dovuto. In quest’ultimo caso, l’arbitro potrebbe applicare la Regola
17.
Direttiva G10 - Reclamo
anticipato -
Se un giocatore fa un reclamo prima che si
sappia il risultato della risposta dell’avversario, questo è
considerato un reclamo anticipato. Se un giocatore fa un reclamo
anticipato e la risposta dell’avversario finisce successivamente
sotto o fuori, l’arbitro dovrà considerare il risultato dello
scambio valido e il giocatore vince lo scambio.
Quando l’avversario fa reclamo per un let in
una situazione d’interferenza prima che il giocatore abbia
completato una chiusura accettabile, anche questo è considerato un
reclamo anticipato. In questo caso l’avversario non ha nessun
diritto a fare reclamo e l’arbitro non dovrà concedere un let.
Direttiva
G11 - Interferenza creata -
Durante tutto il giuoco, l’avversario deve dare
al giocatore accesso diretto e non ostacolato per colpire la palla.
Tuttavia, a volte succede che l’avversario non
causi nessun’interferenza (cioè l’avversario ha chiaramente dato la
via d’accesso diretta necessaria), ma il giocatore ha scelto di
seguire una strada indiretta verso la palla, che porta il giocatore
stesso verso, o molto vicino alla posizione dell’avversario. Il
giocatore, reclama un let perché è stato "ostacolato" nel suo
percorso verso la palla.
Tuttavia, se non esiste nessun valido motivo
per scegliere questa strada indiretta, il giocatore ha
effettivamente creato l’interferenza dove altrimenti non ci sarebbe
stata e se reclama un let, l’arbitro non dovrà concedere un
let. Non ha nessuna importanza il fatto che avrebbe potuto
giocare una risposta valida - per restare in giuoco, il giocatore
deve arrivare sulla palla e giocarla.
Questo caso non deve essere confuso con le due
situazioni in cui un giocatore, nel tentativo di recuperare da una
posizione di svantaggio, non ha accesso diretto sulla palla. Il
primo caso si ha quando un giocatore è "spiazzato", crede in altre
parole che l’avversario colpisca la palla da una parte e, di
conseguenza, inizia a muoversi verso quella parte, ma avendo
immaginato male, cambia direzione interferendo con l’avversario. In
questa situazione, l’arbitro dovrà concedere un let al
giocatore su reclamo, se il recupero fatto è sufficiente a
dimostrare che avrebbe potuto fare una risposta valida. Infatti, se
l’avversario impedisce il giocatore che subentra di giocare un colpo
vincente, l’arbitro dovrà assegnare lo stroke a quel
giocatore.
Il secondo caso si ha quando un giocatore
colpisce male la palla, dando così all’avversario una posizione di
vantaggio. L’arbitro dovrà concedere un let al giocatore solo
se l’arbitro ritiene che - se non fosse stato per l’interferenza -
il giocatore, seguendo un percorso diretto verso la palla per la
risposta successiva, sarebbe riuscito ad arrivare sulla palla e
giocarla.
Direttiva G12 - Contatto fisico
ingiustificato -
Un contatto fisico ingiustificato è sia
pregiudizievole per il giuoco, che potenzialmente pericoloso. Nei
casi lampanti, l’arbitro dovrà interrompere lo scambio e applicare
la penalità prevista. Quando il giocatore spinge via il suo
avversario e questo non ha un effetto significativo sull’avversario,
l’arbitro non dovrà interrompere lo scambio, ma dovrà dare un avviso
a quel giocatore solo dopo la conclusione dello scambio. Quando vi è
stato un effetto significativo, l’arbitro dovrà fermare il giuoco e
applicare la Regola 17.
Direttiva
G13 - Rottura della palla -
Quando il
ricevitore, senza tentare di rispondere al servizio, fa reclamo che
la palla è rotta, l’arbitro normalmente concederà un let per
quello scambio. Comunque, se l’arbitro considera che la palla si è
rotta durante lo scambio precedente, l’arbitro dovrà concedere un
let per lo scambio precedente. Quanto detto si applica anche
quando il servizio non è valido.
Direttiva G14 - Perdita di
sangue, malore, impedimento fisico o infortunio -
1. Se il giocatore ha un’evidente perdita di
sangue, l’arbitro dovrà ordinare al giocatore di lasciare
immediatamente il campo. L’arbitro non dovrà permettere una ripresa
del giuoco fino a quando la perdita di sangue sia ancora visibile.
L’arbitro dovrà permettere un periodo di tempo per riprendersi come
descritto nella Regola 16.1. Un giocatore che non riesce a fermare
la perdita entro la scadenza del tempo che l’arbitro gli permette,
dovrà o concedere un giuoco per avvallarsi di un ulteriore periodo
di 90 secondi e poi riprendere il giuoco senza perdita di sangue, o
concedere l’incontro.
Se il vestiario del giocatore si è macchiato di
sangue dopo un infortunio, il giocatore dovrà cambiare tali
indumenti prima di riprendere il giuoco.
Se la perdita di sangue ricomincia dopo che è
gia stato concesso un periodo tempo per curarsi, l’arbitro non dovrà
concedere più tempo, eccetto il caso che il giocatore concede il
giuoco in corso per avvalersi dell’intervallo fra giochi per
curarsi.
2. Un giocatore colpito da malore o da altro
impedimento fisico in campo può scegliere, tranne nei casi di
perdita di sangue visibile, di concludere il giuoco in corso, di
concedere quel giuoco, oppure di concedere l’incontro.
Un giocatore che non vuole concedere
l’incontro, ma gli occorre una pausa per riprendersi, oppure ha
bisogno di lasciare il campo, dovrà concedere il game. Dopo
aver informato l’arbitro, il giocatore dovrà utilizzare l’intervallo
di tempo fra i game per riprendersi e poi ricominciare il
giuoco, o in alternativa concedere l’incontro. Il giocatore può
concedere un solo giuoco.
Se un giocatore rimette o rende, in qualsiasi
altro modo, le condizioni del campo tali da non permettere la
continuazione del giuoco, l’arbitro dovrà assegnare l’incontro
all’avversario, indipendentemente dal fatto che il giocatore
indisposto sia in grado o no di riprendere il giuoco (Regola 17). La
decisione dell’arbitro relativamente alle condizioni del campo è
inappellabile.
Se invece vi sono sintomi di stanchezza,
infortuni dichiarati, ma non riconosciuti come tali dall’arbitro,
oppure vi erano indisposizioni precedenti, l’arbitro non dovrà
concedere al giocatore la pausa per riprendersi (tranne l’arbitro
dovrà concedere al giocatore interessato la possibilità di concedere
un solo game e beneficiare così dell’intervallo di 90 secondi
previsto fra i game e poi riprendere il giuoco). In questa categoria
rientrano anche casi come: crampi, sia di natura addominale, sia
muscolare, nausea effettiva o imminente, difficoltà respiratorie,
compresi i sintomi d’asma.
3. Se un giocatore subisce un infortunio,
l’arbitro, dopo aver verificato che l’infortunio è reale, dovrà
informare i giocatori delle disposizioni delle Regole, avvisare i
giocatori della categoria dell’infortunio e scoprire le intenzioni
dei giocatori riguardo alla ripresa del giuoco.
Nel caso in cui un giocatore subisca un
infortunio che lui stesso si procura, cioè un infortunio a cui
chiaramente non ha partecipato l’avversario come descritto nella
Regola 16.3.1.1, l’arbitro dovrà concedere il periodo di tempo
previsto dalla Regola 16.3.3.1. Tale infortunio potrebbe essere il
risultato di un colpo, specialmente alla figura o la testa, dopo che
il giocatore si è scontrato con il pavimento o parete, o un
possibile strappo o distorsione che causa la fermata brusca del
giocatore. Sarà responsabilità del giocatore infortunato rientrare
in campo quando l’arbitro chiama "Time", per poter riprendere
il giuoco oppure richiedere, se necessario, un prolungamento della
pausa concessagli se la ferita sta ancora sanguinando. Nel caso in
cui il giocatore non sia presente alla chiamata di "Time",
l’arbitro dovrà assegnare l’incontro all’avversario.
Il giocatore dovrà prendere la decisione di
ricominciare il giuoco.. Il compito dell’arbitro sarà quello di
decidere se esiste l’infortunio, applicare e controllare gli
intervalli di tempo e applicare le disposizioni previste in caso di
scadenza del tempo totale concesso per riprendersi.
Direttiva G15 - Controllo delle
istruzioni al giocatore -
E’ permesso dare istruzioni ai giocatori solo
durante l’intervallo fra i game. Dare istruzioni ad un
giocatore non dovrebbe essere inteso come fare brevi commenti
d’incoraggiamento fra gli scambi, che chiaramente non hanno effetto
sulla continuità del giuoco. L’arbitro dovrà decidere se commenti
fatti sono incoraggiamento ammissibile o suggerimento sleale.
L’uso di supporti comunicativi esterni è
vietato.
L’arbitro potrebbe penalizzare un giocatore che
riceve qualsiasi forma d’istruzione durante il giuoco,
penalizzandolo secondo la regola 17.
Direttiva G16 - Progressione
delle penalità -
Le penalità a disposizione dell’arbitro secondo
la regola 17 sono le seguenti:
- un avvertimento/warning (chiamato "conduct
warning")
- un punto/stroke (chiamato "conduct
stroke")
- un giuoco/game (chiamato "conduct
game")
- la partita/match (chiamato "conduct
match")
Le direttive relative all’applicazione delle
penalità sono le seguenti.
La prima penalità data dall’arbitro per una
particolare infrazione potrà essere di qualsiasi natura, secondo la
sua gravità: un avvertimento, un punto, un giuoco o l’incontro.
Tuttavia, una successiva penalità per lo stesso tipo d’infrazione
per lo stesso giocatore non dovrebbe essere meno severa della
precedente. Quindi l’arbitro può dare più di un avvertimento più di
un punto per lo stesso tipo d’infrazione, se ritiene che
l’infrazione non meriti una penalità più severa.
Quando attribuisce una penalità, l’arbitro
dovrebbe usare la seguente terminologia:
avvertimento di condotta ..... (nome del
giocatore/squadra) per ..... (infrazione).
Punto di penalità ..... (nome del
giocatore/squadra) per ..... (infrazione), punto a ..... (nome
dell’avversario/squadra).
Giuoco di penalità ...... (nome del
giocatore/squadra) per ..... (infrazione), giuoco a ..... (nome
dell’avversario/squadra).
Incontro di penalità ..... (nome del
giocatore/squadra) per ..... (infrazione), incontro a ..... (nome
dell’avversario/squadra).
Il segnapunti dovrà ripetere solo quella parte
della decisione dell’arbitro che interessa il punteggio.
Direttiva G17 - Ufficiale di
gara unico -
Se non è possibile disporre in un incontro di
due ufficiali di gara, l’ufficiale di gara unico fungerà sia da
segnapunti sia da arbitro. L’ufficiale di gara chiamerà il giuoco e
il punteggio come segnapunti e risponderà ai reclami come arbitro.
Non comporterà nessun problema avere un
ufficiale di gara unico per quelle decisioni che sono prese
direttamente dall’arbitro, come nei casi di giocatore colpito dalla
palla o nel rispondere ai reclami dei giocatori secondo la Regola
12. Interferenza. Tuttavia, ci sono delle limitazioni quando si fa
reclamo contro una decisione presa dal segnapunti. Un segnapunti che
fa una chiamata precisa (per esempio "out") ben difficilmente
rivedrà la sua decisione in qualità d’arbitro su reclamo del
giocatore. Se il segnapunti omette di fare una chiamata (per esempio
un sospetto fallo nel servizio) potrà essere utile fare un reclamo,
poiché l’opinione del segnapunti/arbitro sarà "accettato" o
"incerto", in quest’ultimo caso sarà concesso un let.