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DIRETTIVE

Le direttive sono approvate dal Rules and Referees Committee della World Squash Federation e dovrebbero essere lette insieme al regolamento.

Riguardano: Il cambio dell’attrezzatura – il perdere tempo - gli oggetti caduti sul pavimento – il giocatore colpito dalla palla – l’interferenza - il fare ogni sforzo per lasciare la palla libera dopo aver dato una risposta - l’interferenza con l’apertura/chiusura del giocatore che deve colpire la palla - come fare reclamo - il tempismo dei reclami - il reclamo anticipato - l’interferenza creata - il contatto fisico ingiustificato - la rottura della palla - la perdita di sangue, malore, impedimento fisico o infortunio – come dare le istruzioni al giocatore – la progressione delle penalità – l’Ufficiale di gara unico – le direttive per il Segnapunti - le direttive per l’Arbitro -

 

Direttiva G1 - Cambio dell’attrezzatura -

Onde evitare che un giocatore si avvantaggi indebitamente di un periodo di riposo durante un cambio di attrezzatura, l’arbitro, prima di permettere ad un giocatore di uscire dal campo per effettuare il cambio, dovrà essere convinto che l’attrezzatura ha veramente subito un deterioramento.

Il voler cambiare una racchetta o un paio di scarpe che non presentano segni di effettivo deterioramento non è una ragione sufficiente per permettere il cambio di quell’attrezzatura. Sebbene siano concessi 90 secondi per effettuare tale cambio, il giocatore deve comunque farlo il più velocemente possibile.

Se un giocatore perde una lente a contatto, o gli si rompono gli occhiali, a quel giocatore sono concessi 90 secondi, dopo i quali il giocatore deve riprendere il giuoco.

Se un giocatore non è in grado di riprendere il giuoco, poiché non ha a disposizione un’attrezzatura di riserva, l’arbitro dovrebbe assegnare l’incontro al suo avversario.

 

Direttiva G2 - Perdere tempo -

Perdere tempo rappresenta un tentativo da parte di un giocatore di procurarsi un vantaggio indebito nei confronti dell’avversario. Discussioni prolungate con l’arbitro, una lenta preparazione a servire o a ricevere il servizio ne sono esempio. Quando ciò si verifica, l’arbitro dovrà applicare la Regola 17.

Bisogna notare che, sebbene il far rimbalzare troppo la palla prima del servizio costituisca una perdita di tempo, il battitore non dovrebbe per questo perdere la battuta.

I giocatori dovrebbero essere consapevoli che durante gli intervalli permessi di 90 secondi, la chiamata dell’arbitro dei "15 secondi" è un avviso per farli rientrare in campo. Il giocatore che non è pronto a riprendere il giuoco quando è chiamato "Time", si avvale di un vantaggio indebito e l’arbitro dovrà applicare la Regola 17.

 

Direttiva G3 - Oggetti caduti sul pavimento -

La regola 7.7 specifica chiaramente che se un qualunque oggetto cade (o è lanciato) sul pavimento del campo, il giuoco deve fermarsi. Visto che un infortunio potrebbe avvenire se un giocatore calpestasse un oggetto di una certa grandezza o consistenza, l’arbitro o il segnapunti dovrà fermare il giuoco con la parola "stop", oppure i giocatori (o uno di loro) possono fermare il giuoco e fare reclamo. Se l’oggetto non è notato dai giocatori né dagli ufficiali fino alla fine dello scambio e l’arbitro giudica che tale oggetto non ha influenzato in nessun modo lo scambio, il risultato dello scambio sarà valido (Regola 7.7.6).

Sarà responsabilità dei giocatori assicurarsi che tutta la loro attrezzatura sia fissata a dovere. Come regola generale, un giocatore perderà lo scambio se gli cade o se lancia la sua attrezzatura. Ciò non sarà applicato nei casi in cui l’attrezzatura cade dopo un contatto tra gli atleti quando l’arbitro può concedere un let o assegnare lo stroke se il giocatore ha dato una risposta vincente. Se lo scontro porta ad un reclamo per interferenza, la regola 12 avrà precedenza sulla decisione.

Se a un giocatore cade la racchetta senza che si scontri con l’avversario, l’arbitro non dovrà, nella maggior parte dei casi, interrompere lo scambio. E’ comunemente accettato che un giocatore a cui cade la racchetta si trovi già in una situazione di grande svantaggio, in quanto la deve raccogliere per rimanere in giuoco.

Se un giocatore fa intenzionalmente cadere o getta un oggetto sul pavimento del campo, l’arbitro dovrà applicare quanto contemplato nella regola 17.

 

Direttiva G4 - Giocatore colpito dalla palla compreso girarsi e ulteriore tentativo -

Se il giocatore che deve ricevere è colpito dalla palla, l’arbitro dovrà in tutti i casi prendere una decisione e la chiamata del segnapunti dovrà avvenire solo dopo la decisione dell’arbitro.

Il giocatore che deve ricevere perderà lo scambio se è colpito dalla palla proveniente dalla parete frontale (senza interferenza), salvo che la situazione non rientri nel caso degli ulteriori tentativi (regola 10). La definizione "tentativo" specifica che anche un finto movimento della racchetta o una finta fatta per colpire la palla devono essere interpretati come tentativo, ma la preparazione del colpo che comporti solo l’apertura, senza movimento della racchetta verso la palla, non è un tentativo.

Le varie situazioni in cui il giocatore che deve ricevere è colpito dalla palla prima che questa raggiunga la parete frontale (ed è certo che la raggiungerà), sono contemplate nelle Regole 9 e 10.

Se il giocatore a cui spetta di giocare è colpito dalla palla (senza interferenza) perderà lo scambio e il segnapunti dovrà chiamare "Not up", poiché la palla non è stata colpita "correttamente". L’arbitro non è obbligato a prendere una decisione tranne nel caso che il segnapunti non faccia nessun chiamata.

Tuttavia, nel caso in cui entrambi i giocatori siano colpiti dalla palla in una situazione di interferenza, l’arbitro dovrà applicare le disposizioni della regola 12.

Quando un giocatore decide di colpire la palla girandosi, deve assicurarsi che la risposta non finirà per colpire l’avversario. Se questo succede, l’arbitro dovrà assegnare lo scambio all’avversario, purché l’avversario non abbia cercato di mettersi fra la palla e la parete frontale per impedire la risposta. In tale caso, l’arbitro dovrà assegnare lo scambio al giocatore che tira.

 

Direttiva G5 - Interferenza sul girarsi su un ulteriore tentativo -

Quando un giocatore si gira o fa un ulteriore tentativo per giocare la palla, il suo avversario ha tuttavia l’obbligo di fare ogni sforzo per lasciare al giocatore spazio sufficiente per vedere, raggiungere e colpire la palla come prevede la Regola. Comunque, l’atto di girarsi o riprendersi per fare un ulteriore tentativo è spesso così rapido che l’avversario non ha il tempo di lasciare libero lo spazio necessario prima che avvenga una situazione di interferenza. In tali casi, l’arbitro dovrà concedere un let. Al contrario, se l’avversario aveva tempo sufficiente per liberare lo spazio però non lo ha fatto, o addirittura ha creato volutamente, una situazione di interferenza l’arbitro dovrà assegnare lo stroke al giocatore.

Quando il giocatore fa il movimento per giocare la palla su un lato del suo corpo e poi passa la racchetta davanti al suo corpo per giocare la palla sull’altro lato non è considerato né girarsi, né un ulteriore tentativo e, se succede una situazione di interferenza, si applica la Regola 12. Questa situazione avviene spesso dopo che la palla ha colpito una parete laterale e quella frontale contemporaneamente e poi rimbalza verso il centro del campo.

 

Direttiva G6 - Fare ogni sforzo e interferenza minima -

L’avversario deve fare ogni sforzo per lasciare la palla libera dopo aver dato una risposta. La via dell’avversario dovrebbe permettere al giocatore che subentra di accedere direttamente alla palla, purché questo non si sia mosso così velocemente da bloccare all’avversario la via d’uscita. In quest’ultimo caso l’arbitro dovrà concedere un let. Se il giocatore non avrebbe potuto dare una risposta valida, l’arbitro non dovrà concedere un let.

Tuttavia, è altrettanto importante che il giocatore che subentra produca ogni sforzo per arrivare sulla palla e colpirla. Il fatto che il giocatore non faccia tutto il possibile per raggiungere la palla, costituisce un elemento importante quando l’arbitro deve decidere se il giocatore avrebbe potuto o no, raggiungere la palla e fare una risposta valida.

Spetterà all’arbitro decidere il grado di sforzo che dovrebbe fare il giocatore che subentra per dimostrare che ha veramente "fatto ogni sforzo". I giocatori dovrebbero tenere presente che questo non li autorizza a venire in contatto fisico con l’avversario e l’arbitro dovrà penalizzare ogni contatto fisico ingiustificato secondo le Regole 12 e 17.

Quando un giocatore fa reclamo per un let dopo aver subito un'interferenza, l’arbitro, che decide che tale interferenza non impediva la buona visione della palla e che c’era abbastanza spazio libero per raggiungere e colpire la palla, non dovrà concedere un let. Questo è interferenza minima e comprende le situazioni nelle quale: l’avversario ha attraversato la traiettoria della palla presto, rispetto alla sua traiettoria dalla parete frontale però ha permesso comunque abbastanza tempo per una buona visione della palla; il giocatore ha sfiorato l’avversario che andava verso la palla senza impedirgli l’accesso diretto; durante o l’apertura o la chiusura la racchetta ha sfiorato l’avversario, o la sua racchetta, o il suo vestiario senza impedire all’avversario una buona apertura/chiusura della racchetta.

Tuttavia, quando vi è stata interferenza, un arbitro, non dovrà rifiutare un let nelle situazioni in cui il giocatore stava chiaramente facendo ogni sforzo (anche se non vi è stato contatto fisico con l’avversario) per arrivare sulla palla, dimostrando all’arbitro di essere in grado di raggiungerla.

 

Direttiva G7 - Interferenza con l’apertura/chiusura del giocatore che deve colpire e accettabile timore di colpire l’avversario -

La Regola 12.2.3 prevede che il giocatore che deve colpire la palla, abbia "spazio per colpire la palla con un movimento (apertura/chiusura) accettabile". Se il giocatore che deve colpire ferma il giuoco perché ritiene che l’avversario non gli permetteva questo spazio e reclama, l’arbitro dovrà considerare le seguente opzioni:

1. Se l’avversario è troppo vicino e ha impedito al giocatore un movimento (apertura/chiusura) accettabile ed è colpito o sarebbe stato colpito con la racchetta, l’arbitro dovrà assegnare lo stroke al giocatore che deve colpire.

2. Se il giocatore che deve colpire ferma il giuoco in seguito ad un leggero contatto fra la racchetta e l’avversario, che sta facendo ogni sforzo per lasciare libero abbastanza spazio per il giocatore, l’arbitro dovrà concedere un let. Questo è diverso dall’interferenza minima descritta in G6. Il contatto in questo caso deve essere sufficiente per avere un effetto sul movimento (chiusura/apertura), pero senza impedirlo.

3. Se il giocatore che deve colpire ferma il giuoco per timore di colpire l’avversario e l’avversario, anche se vicino, non impedisce al giocatore un ragionevole spazio di movimento (apertura/chiusura), l’arbitro dovrà concedere un let come previsto dalla Regola 13.1.2 – timore ragionevole di causare un infortunio. Purché l’avversario non impedisca un’apertura/chiusura ragionevole, un let è la decisione più appropriata.

4. Se il giocatore che deve colpire ferma il giuoco per timore di colpire l’avversario e l’avversario ha chiaramente lasciato abbastanza spazio per un’apertura/chiusura ragionevole, l’arbitro non dovrà concedere un let, perché il giocatore ha calcolato male la posizione dell’avversario.

 

Direttiva G8 - Come fare reclamo -

Il modo corretto di fare reclamo in casi di interferenza o quelli soggetti alla Regola 13 è di utilizzare le parole "let please" (let per favore). Per altre avvenimenti non previsti dalla Regola 11 occorre pronunciare "Appeal please" (Reclamo per favore).

A volte i giocatori utilizzano altre forme di reclamo, come una mano o una racchetta alzata, soprattutto quando c’è scarsa comunicazione fra i giocatori e l’arbitro. Un arbitro che accetta qualunque forma di reclamo diversa da quella prevista "let per favore"o "Reclamo per favore", deve essere convinto che il giocatore vuol veramente fare un reclamo.

 

Direttiva G9 - Tempismo dei reclami -

E’ importante il tempismo di un reclamo quando si verifica un’interferenza.

In caso di reclamo riguardante la buona visibilità della palla e spazio sufficiente per colpirla direttamente contro la parete frontale (comunemente noto come "crossing the flight" [attraversare la traiettoria]), l’arbitro dovrà considerare la situazione nel momento in cui il giocatore avrebbe potuto colpire la palla.

In caso di interferenza sull’apertura della racchetta, il reclamo deve essere immediato e deve essere fatto prima che il giocatore tenti, in un qualunque modo, di rispondere. Qualsiasi tentativo di colpire la palla, dopo che si è verificata un’interferenza sull’apertura, indica che il giocatore ha accettato l’interferenza, di conseguenza perde il diritto di reclamare.

Il reclamo è giustificato se si verifica un’interferenza durante il movimento eseguito per colpire la palla, che comprende: il movimento verso il basso, il colpo vero e proprio e una ragionevole chiusura della racchetta. L’arbitro dovrà considerare se l’avversario era colpevole di "invasione" ("crowding") per decidere se concedere un let o aggiudicare lo stroke.

Se un giocatore fa un reclamo perché non era pronto per ricevere il servizio, l’arbitro dovrà concedere un let, tranne se decide che il giocatore ritardava il giuoco più del dovuto. In quest’ultimo caso, l’arbitro potrebbe applicare la Regola 17.

 

Direttiva G10 - Reclamo anticipato -

Se un giocatore fa un reclamo prima che si sappia il risultato della risposta dell’avversario, questo è considerato un reclamo anticipato. Se un giocatore fa un reclamo anticipato e la risposta dell’avversario finisce successivamente sotto o fuori, l’arbitro dovrà considerare il risultato dello scambio valido e il giocatore vince lo scambio.

Quando l’avversario fa reclamo per un let in una situazione d’interferenza prima che il giocatore abbia completato una chiusura accettabile, anche questo è considerato un reclamo anticipato. In questo caso l’avversario non ha nessun diritto a fare reclamo e l’arbitro non dovrà concedere un let.

 

Direttiva G11 - Interferenza creata -

Durante tutto il giuoco, l’avversario deve dare al giocatore accesso diretto e non ostacolato per colpire la palla.

Tuttavia, a volte succede che l’avversario non causi nessun’interferenza (cioè l’avversario ha chiaramente dato la via d’accesso diretta necessaria), ma il giocatore ha scelto di seguire una strada indiretta verso la palla, che porta il giocatore stesso verso, o molto vicino alla posizione dell’avversario. Il giocatore, reclama un let perché è stato "ostacolato" nel suo percorso verso la palla.

Tuttavia, se non esiste nessun valido motivo per scegliere questa strada indiretta, il giocatore ha effettivamente creato l’interferenza dove altrimenti non ci sarebbe stata e se reclama un let, l’arbitro non dovrà concedere un let. Non ha nessuna importanza il fatto che avrebbe potuto giocare una risposta valida - per restare in giuoco, il giocatore deve arrivare sulla palla e giocarla.

Questo caso non deve essere confuso con le due situazioni in cui un giocatore, nel tentativo di recuperare da una posizione di svantaggio, non ha accesso diretto sulla palla. Il primo caso si ha quando un giocatore è "spiazzato", crede in altre parole che l’avversario colpisca la palla da una parte e, di conseguenza, inizia a muoversi verso quella parte, ma avendo immaginato male, cambia direzione interferendo con l’avversario. In questa situazione, l’arbitro dovrà concedere un let al giocatore su reclamo, se il recupero fatto è sufficiente a dimostrare che avrebbe potuto fare una risposta valida. Infatti, se l’avversario impedisce il giocatore che subentra di giocare un colpo vincente, l’arbitro dovrà assegnare lo stroke a quel giocatore.

Il secondo caso si ha quando un giocatore colpisce male la palla, dando così all’avversario una posizione di vantaggio. L’arbitro dovrà concedere un let al giocatore solo se l’arbitro ritiene che - se non fosse stato per l’interferenza - il giocatore, seguendo un percorso diretto verso la palla per la risposta successiva, sarebbe riuscito ad arrivare sulla palla e giocarla.

 

Direttiva G12 - Contatto fisico ingiustificato -

Un contatto fisico ingiustificato è sia pregiudizievole per il giuoco, che potenzialmente pericoloso. Nei casi lampanti, l’arbitro dovrà interrompere lo scambio e applicare la penalità prevista. Quando il giocatore spinge via il suo avversario e questo non ha un effetto significativo sull’avversario, l’arbitro non dovrà interrompere lo scambio, ma dovrà dare un avviso a quel giocatore solo dopo la conclusione dello scambio. Quando vi è stato un effetto significativo, l’arbitro dovrà fermare il giuoco e applicare la Regola 17.

 

Direttiva G13 - Rottura della palla -

Quando il ricevitore, senza tentare di rispondere al servizio, fa reclamo che la palla è rotta, l’arbitro normalmente concederà un let per quello scambio. Comunque, se l’arbitro considera che la palla si è rotta durante lo scambio precedente, l’arbitro dovrà concedere un let per lo scambio precedente. Quanto detto si applica anche quando il servizio non è valido.

 

Direttiva G14 - Perdita di sangue, malore, impedimento fisico o infortunio -

1. Se il giocatore ha un’evidente perdita di sangue, l’arbitro dovrà ordinare al giocatore di lasciare immediatamente il campo. L’arbitro non dovrà permettere una ripresa del giuoco fino a quando la perdita di sangue sia ancora visibile. L’arbitro dovrà permettere un periodo di tempo per riprendersi come descritto nella Regola 16.1. Un giocatore che non riesce a fermare la perdita entro la scadenza del tempo che l’arbitro gli permette, dovrà o concedere un giuoco per avvallarsi di un ulteriore periodo di 90 secondi e poi riprendere il giuoco senza perdita di sangue, o concedere l’incontro.

Se il vestiario del giocatore si è macchiato di sangue dopo un infortunio, il giocatore dovrà cambiare tali indumenti prima di riprendere il giuoco.

Se la perdita di sangue ricomincia dopo che è gia stato concesso un periodo tempo per curarsi, l’arbitro non dovrà concedere più tempo, eccetto il caso che il giocatore concede il giuoco in corso per avvalersi dell’intervallo fra giochi per curarsi.

2. Un giocatore colpito da malore o da altro impedimento fisico in campo può scegliere, tranne nei casi di perdita di sangue visibile, di concludere il giuoco in corso, di concedere quel giuoco, oppure di concedere l’incontro.

Un giocatore che non vuole concedere l’incontro, ma gli occorre una pausa per riprendersi, oppure ha bisogno di lasciare il campo, dovrà concedere il game. Dopo aver informato l’arbitro, il giocatore dovrà utilizzare l’intervallo di tempo fra i game per riprendersi e poi ricominciare il giuoco, o in alternativa concedere l’incontro. Il giocatore può concedere un solo giuoco.

Se un giocatore rimette o rende, in qualsiasi altro modo, le condizioni del campo tali da non permettere la continuazione del giuoco, l’arbitro dovrà assegnare l’incontro all’avversario, indipendentemente dal fatto che il giocatore indisposto sia in grado o no di riprendere il giuoco (Regola 17). La decisione dell’arbitro relativamente alle condizioni del campo è inappellabile.

Se invece vi sono sintomi di stanchezza, infortuni dichiarati, ma non riconosciuti come tali dall’arbitro, oppure vi erano indisposizioni precedenti, l’arbitro non dovrà concedere al giocatore la pausa per riprendersi (tranne l’arbitro dovrà concedere al giocatore interessato la possibilità di concedere un solo game e beneficiare così dell’intervallo di 90 secondi previsto fra i game e poi riprendere il giuoco). In questa categoria rientrano anche casi come: crampi, sia di natura addominale, sia muscolare, nausea effettiva o imminente, difficoltà respiratorie, compresi i sintomi d’asma.

3. Se un giocatore subisce un infortunio, l’arbitro, dopo aver verificato che l’infortunio è reale, dovrà informare i giocatori delle disposizioni delle Regole, avvisare i giocatori della categoria dell’infortunio e scoprire le intenzioni dei giocatori riguardo alla ripresa del giuoco.

Nel caso in cui un giocatore subisca un infortunio che lui stesso si procura, cioè un infortunio a cui chiaramente non ha partecipato l’avversario come descritto nella Regola 16.3.1.1, l’arbitro dovrà concedere il periodo di tempo previsto dalla Regola 16.3.3.1. Tale infortunio potrebbe essere il risultato di un colpo, specialmente alla figura o la testa, dopo che il giocatore si è scontrato con il pavimento o parete, o un possibile strappo o distorsione che causa la fermata brusca del giocatore. Sarà responsabilità del giocatore infortunato rientrare in campo quando l’arbitro chiama "Time", per poter riprendere il giuoco oppure richiedere, se necessario, un prolungamento della pausa concessagli se la ferita sta ancora sanguinando. Nel caso in cui il giocatore non sia presente alla chiamata di "Time", l’arbitro dovrà assegnare l’incontro all’avversario.

Il giocatore dovrà prendere la decisione di ricominciare il giuoco.. Il compito dell’arbitro sarà quello di decidere se esiste l’infortunio, applicare e controllare gli intervalli di tempo e applicare le disposizioni previste in caso di scadenza del tempo totale concesso per riprendersi.

 

Direttiva G15 - Controllo delle istruzioni al giocatore -

E’ permesso dare istruzioni ai giocatori solo durante l’intervallo fra i game. Dare istruzioni ad un giocatore non dovrebbe essere inteso come fare brevi commenti d’incoraggiamento fra gli scambi, che chiaramente non hanno effetto sulla continuità del giuoco. L’arbitro dovrà decidere se commenti fatti sono incoraggiamento ammissibile o suggerimento sleale.

L’uso di supporti comunicativi esterni è vietato.

L’arbitro potrebbe penalizzare un giocatore che riceve qualsiasi forma d’istruzione durante il giuoco, penalizzandolo secondo la regola 17.

 

Direttiva G16 - Progressione delle penalità -

Le penalità a disposizione dell’arbitro secondo la regola 17 sono le seguenti:

- un avvertimento/warning (chiamato "conduct warning")

- un punto/stroke (chiamato "conduct stroke")

- un giuoco/game (chiamato "conduct game")

- la partita/match (chiamato "conduct match")

Le direttive relative all’applicazione delle penalità sono le seguenti.

La prima penalità data dall’arbitro per una particolare infrazione potrà essere di qualsiasi natura, secondo la sua gravità: un avvertimento, un punto, un giuoco o l’incontro. Tuttavia, una successiva penalità per lo stesso tipo d’infrazione per lo stesso giocatore non dovrebbe essere meno severa della precedente. Quindi l’arbitro può dare più di un avvertimento più di un punto per lo stesso tipo d’infrazione, se ritiene che l’infrazione non meriti una penalità più severa.

Quando attribuisce una penalità, l’arbitro dovrebbe usare la seguente terminologia:

avvertimento di condotta ..... (nome del giocatore/squadra) per ..... (infrazione).

Punto di penalità ..... (nome del giocatore/squadra) per ..... (infrazione), punto a ..... (nome dell’avversario/squadra).

Giuoco di penalità ...... (nome del giocatore/squadra) per ..... (infrazione), giuoco a ..... (nome dell’avversario/squadra).

Incontro di penalità ..... (nome del giocatore/squadra) per ..... (infrazione), incontro a ..... (nome dell’avversario/squadra).

Il segnapunti dovrà ripetere solo quella parte della decisione dell’arbitro che interessa il punteggio.

 

Direttiva G17 - Ufficiale di gara unico -

Se non è possibile disporre in un incontro di due ufficiali di gara, l’ufficiale di gara unico fungerà sia da segnapunti sia da arbitro. L’ufficiale di gara chiamerà il giuoco e il punteggio come segnapunti e risponderà ai reclami come arbitro.

Non comporterà nessun problema avere un ufficiale di gara unico per quelle decisioni che sono prese direttamente dall’arbitro, come nei casi di giocatore colpito dalla palla o nel rispondere ai reclami dei giocatori secondo la Regola 12. Interferenza. Tuttavia, ci sono delle limitazioni quando si fa reclamo contro una decisione presa dal segnapunti. Un segnapunti che fa una chiamata precisa (per esempio "out") ben difficilmente rivedrà la sua decisione in qualità d’arbitro su reclamo del giocatore. Se il segnapunti omette di fare una chiamata (per esempio un sospetto fallo nel servizio) potrà essere utile fare un reclamo, poiché l’opinione del segnapunti/arbitro sarà "accettato" o "incerto", in quest’ultimo caso sarà concesso un let.

 

Direttiva G18 - Direttive per il Segnapunti -

I segnapunti dovranno chiamare i servizi e le risposte che non sono valide appena che si verificano usando la chiamata adeguata, fermando così lo scambio.

L’ordine corretto delle chiamate è il seguente:

1. Qualsiasi cosa riguardante il punteggio.

2. Il punteggio (quello del battitore sempre chiamato per primo).

3. Commenti sul punteggio.

Esempi:

  • "Not up (no-non sopra), cambio palla 4-3".

  • "Down (sotto), 8 pari, no set, game ball".

  • "Out (fuori), 8 pari, set two".

  • "Yes let (sì let), 3-4".

  • "No let, cambio palla, 5-7".

  • "Stroke (punto) a Rossi, 8-2, match ball".

  • "Foot-fault (fallo di piede), cambio palla, zero a zero".

  • "Fault (fallo)" (reclamo del battitore, arbitro incerto). "Let, 8-3, game ball".

Introduzione di un incontro:

  • "Serve Rossi, riceve Verdi, al meglio dei 5 giochi (game), zero a zero".

Fine di un giuoco (game):

  • "9-7 giuoco (game) a Rossi. Rossi conduce per un giuoco (game) a zero".

  • "10-9, giuoco (game) a Rossi. Rossi conduce due giochi (game) a zero".

  • "9-3, giuoco (game) a Verdi. Rossi conduce due giochi (game) a uno"

  • 9-4, giuoco (game) a Verdi. Due giochi (game) pari".

  • "10-8, partita (match) a Rossi, 9-7, 10-9, 3-9, 4-9, 10-8.

Inizio del giuoco (game) successivo:

  • "Rossi conduce per un giuoco (game) a zero, zero a zero."

  • "Due giochi (game) pari, zero a zero".

Dopo aver assegnato una penalità di condotta:

  • "Punto (stroke) a Rossi, 7-2".

  • "9-7 giuoco (game) a Verdi, due giochi (game) pari".

Direttiva G19 - Direttive per gli Arbitri -

  • Rivolgersi ai giocatori Gli ufficiali dovrebbero usare il nome di famiglia dei giocatori, invece dei nomi di battesimo per evitare di dare l’impressione di essere in confidenza con uno dei due giocatori, che potrebbe essere interpretato come favoritismo dai giocatori o spettatori.

  • Spiegazioni In seguito a un reclamo di un giocatore, l’arbitro normalmente comunica la sua decisione e il giuoco riprende. Tuttavia, in certi casi, potrebbe essere opportuno spiegare la decisione presa, per chiarire la situazione ai giocatori. Se ritenuto necessario, l’arbitro può comunicare la sua decisione seguita da una spiegazione concisa e obiettiva. I giocatori saranno facilitati nella comprensione se l’arbitro, quando spiega una decisione, utilizzasse la terminologia usata nella relativa regola.

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