Udine, 25 marzo 2006
Luca Gazzato vince a Udine
Pochi ma buoni ! Nove giocatori in tutto,
esattamente come a novembre. Al Palagym di Udine ancora
un Torneo tra pochi intimi.
Molti gli assenti eccellenti: il buon Federico De
Lorenzi ( forse ancora stanco dopo i suoi ottimi
Campionati Italiani C ), Stefano Mazzega ( che
ultimamente ai parquet dei campi di gioco pare
preferisca superfici più morbide da dividere con
compiacenti fanciulle ), Nicola Irrera ( mi dicono che
si è preso una pausa di riflessione ) e Michele Franz
(ormai troppo bolognese per noi provinciali di Udine ).
In compenso si è rivista nuovamente la
coppia Montagnaro - Bove ( in novembre c’era soltanto
quest’ultimo, allora visibilmente rattristato per
l’assenza del suo abituale compagno). Un ringraziamento
da parte mia ai due mestrini che ormai da alcuni anni
sono sempre presenti al Palagym.
Veniamo ora alla cronaca.
Dopo
lo spareggio tutto Palagym tra il buon Matteo Conte e
Marco Pozzana che vedrà quast’ultimo vincere 3-0 sul
promettente Matteo il Torneo s’infiamma con un incontro
di cartello: Pozzana – Montagnaro. Forse quest’ultimo
non si aspettava ( io meno ancora ) un Pozzana così in
palla, che dopo avere sciorinato lungolinea a go go,
volè a non finire e smorzate ad un millimetro dal tin si
ritrova a condurre per 8-0 nel 5° game. Sembra ormai
fatta. Noi udinesi siamo tutti pronti a festeggiare
quest’evento sportivo. Il buon Pozzana, dopo anni di
silenziosa gavetta, si appresta a vincere la sua prima
partita importante. Qualcuno comincia a stappare una
bottiglia di spumante, arriva la moglie con i bambini,
arrivano alcuni vicini di casa ( la voce si è ormai
diffusa in tutta Udine ) e pure alcuni parenti che Marco
non vedeva da anni. Ma la tragedia è dietro l’angolo !
Il nostro atleta ( il cui sguardo sembra ormai privo
d’espressione ) comincia a farsi piano piano rimontare
dal coriaceo mestrino, che non ha alcuna intenzione di
arrendersi . Ai continui incitamenti dei suoi il buon
Poz risponde di non averne proprio più. In effetti più
che un giocatore sembra un animale ferito su cui
Montagnaro affonda senza pietà i suoi ultimi colpi. Si
arriva in un attimo sull’ 8 pari. Poz, ostentando un
coraggio che non si berrebbe neanche il suo figlioletto
di otto mesi, urla ( ma più che un urlo è un gemito )
“Una palla” ! Montagnaro batte il servizio, Poz risponde
sul tin. Svanisce così il sogno di uno squashista che
forse meritava la soddisfazione di vincere l’incontro.
Ma onore al merito per chi non ha mai mollato e ci ha
creduto fino in fondo.
Nel frattempo, in un angolo appartato del
Club, un giocatore si sta concentrando prima del match.
Il suo occhio si fa glaciale, la mascella diventa
volitiva, le narici si allargano leggermente per
favorire la respirazione e conseguente irrorazione dei
vasi sanguigni, i movimenti del corpo sono estremamente
controllati, i pensieri sempre più focalizzati. Forse
avete capito, sta per fare il suo ingresso in campo
Massimo Freschi. Nessuno come lui sa vivere i momenti
del pre-partita. Tutto in lui è preciso, come in una
perfetta macchina da guerra. Sa che qui a Udine potrebbe
anche fare il colpaccio. E’ assetato di sangue. Sa che
Mariotti (reduce da un infortunio al polpaccio ) non è
in grandissima forma e vuole il suo scalpo. Ma quanto è
preciso e determinato nel pre-gara tanto si lascia
prendere dall’affanno e dall’emotività durante la gara.
E nulla può contro la proverbiale freddezza di Mariotti,
che non si lascia certo intimidire. ( 9-5 9-6 9-7 per
l’udinese ). Forse con meno foga e un po’ più di
ragionamento Massimo avrebbe potuto anche portare a casa
l’incontro. Ma sappiamo che per lui l’agonismo è lotta e
non ragionamento. Non gli piacciono i calcoli. Entra in
campo per combattere.
Ci piace per questo. Un eroe senza
macchia e senza paura. Prendete esempio da lui,
ragionieri dello squash !
Intanto nel campo 2 hanno cominciato a giocare Gazzato e
Cellante. Qualcuno mi chiama e mi chiede se Cellante sia
ambidestro. Rispondo che non mi risulta. “E allora
perché sta giocando sia con la destra che con la
sinistra? “ mi chiedono. Mi avvicino al campo 2 e non
credo ai miei occhi ! Cellante sta utilizzando entrambe
le mani ! Accade più o meno questo: al minimo accenno di
dolore al gomito (è infatti afflitto da epicondlite)
l’abile Cellante passa velocemente la racchetta sulla
mano sinistra tra lo stupore sia di Gazzato (
visibilmente frastornato ) che dei numerosi spettatori
accorsi ad assistere a questo raro spettacolo di
destrezza. Tutto questo sortisce un effetto comico ma
con dei risvolti anche drammatici. A volte Gazzato si
ferma credendo che il giocoliere Cellante abbia mancato
la palla quando invece lo vede passarsi improvvisamente
la racchetta nell’altra mano ed effettuare un colpo
privo di qualsiasi controllo e quindi potenzialmente
pericoloso. Altre volte Cellante fa per colpire forte la
palla con la sinistra ma ne esce un colpo debolissimo
che diventa una smorzata involontaria che spiazza il
malcapitato Gazzato. A questo punto, siamo a metà del
primo game, dato che il dolore al gomito diventa
insopportabile Cellante decide di giocare tutto
l’incontro con la sinistra tra il disappunto del
pubblico che non voleva saperne di rinunciare a questo
stravagante ma spassoso spettacolo. Finirà 9-0 9-0 9-1
per Gazzato.
Si
consuma nel frattempo il match Bove -Dabalà, in cui il
padovano si impone per 3-0 grazie ad una maggiore
velocità di palla e ad una buona geometria di colpi.
Dabalà vincerà poi 3-2 una tiratissima semi con
Montagnaro dimostrando di avere fatto grandi progressi.
L’avevo visto esattamente un anno fa proprio qui a Udine
e già avevo notato in lui delle buone potenzialità.
Credo che una volta messi a punto alcuni aspetti del
gioco potrà dire la sua sia nel triveneto sia in campo
nazionale. Nell’altra semi, per mano di un Gazzato
sempre più preciso e determinato, vedrò cadere il mio
Mariotti a difesa del quale però va detto che in questo
periodo è a corto di allenamento. Pagherà poi anche
nella finale 3°- 4° dove dovrà cedere 3-2 ad un
infaticabile Montagnaro.
Nel
Tabellone del 5° Cellante riprende a giocare solo con la
destra (privando i presenti del gustoso spettacolo
precedente) e vince 3- 0 contro un ormai demotivato
Freschi a cui pare interessasse soltanto la partita con
Mariotti. Nell’altra semi un Pozzana prosciugato dalla
partita con Montagnaro dovrà arrendersi ad un ritrovato
Bove, che vincerà poi la finale del 5° contro un
Cellante che tra fasciatura al gomito, protezione al
ginocchio e cintura per la schiena sembra ormai muoversi
più come Robocop che come un giocatore di squash.
Eroica comunque la sua partecipazione a questo Torneo,
nonostante i vari malanni fisici.
Bella la finale tra Gazzato e Dabalà. Gazzato ha avuto
dalla sua una maggiore precisione soprattutto nei
momenti importanti del match. Si è imposto 3-1 con un
gioco pulito e ordinato. Credo che entrambi i giocatori
abbiano buoni margini di miglioramento. Mi piacerebbe a
breve vederli giocare contro il mio Franz.
Ai prossimi Tornei
Sergio Zenarola
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