il torneo maschile
Per il secondo anno
consecutivo il campionato italiano individuale
NC è stato dominato da un giovanissimo. L'anno
scorso è stato Michelangelo Bertocchi,
sedicenne, a vincere il titolo.
Quest'anno
è addirittura un quindicenne (16 anni a giugno)
a dominare il torneo e conquistare il titolo
senza perdere neanche un game. Alberto
Matteazzi da Piovene Rocchette, in provincia
di Vicenza, è uno dei ragazzi della "scuola
squash" di Diego Bertoldo che inevitabilmente
comincia ad avere riscontri anche in termini di
risultati. Ciò che impressiona in Alberto non
è solo la sua bravura, ma l'atteggiamento e la
mentalità con cui affronta gli incontri. In
semifinale contro Giuseppe Mazzone, giocatore
assolutamente non di categoria NC, ha pochi
punti solo perchè gioca poco nei tornei federali
altrimenti avrebbe come minimo la classifica di
un C2, Matteazzi è stato perfetto: attento,
concentrato, nel primo game ha cercato
soprattutto di sbagliare poco lavorando
duramente "ai fianchi" l'avversario per poi
chiudere nel terzo game quasi in scioltezza
contro un Mazzone ormai senza più l'energia
fisica e mentale per reagire. Nella finale
contro il "compagno-avversario" Cristiano
Frigo, che conosce bene avendolo affrontato
in torneo almeno quattro volte in questa
stagione, si è visto chiaramente che per
Alberto giocare è anche, e forse soprattutto,
divertimento. Questo è un elemento
importantissimo, una molla indispensabile per
uno sport come il nostro che, onestamente, non
può offrire ai suoi giovani atleti prospettive
di quadagni miliardari o grande visibilità
mediatica.
Per Cristiano, splendido
comunque il suo torneo, forse un po' il
rammarico di essersi trovato quest'anno con la
strada sbarrata dal suo giovane compagno di
squadra. Ma deve considerare che comunque un
argento ad un campionato italiano individuale è
un risultato di assoluto prestigio, e che la
possibilità di potersi continuamente confrontare
con un giocatore della qualità e talento di
Alberto e le sue notevoli potenzialità, non può che
tornargli utile e di stimolo
ad una ulteriore crescita tecnica. In due anni
ha fatto passi da gigante, e continuando a
lavorare come ha fatto finora, in modo serio e
con grande impegno, non può che continuare a
meravigliarci.
Ottimo
il torneo di Alessandro Dabalà dell'S.C.
2001 di Padova, giunto nono. Soprattutto se si
considera che il livello del torneo, con 64
partecipanti, è stato altissimo, con i primi
otto classificati che non sfigurerebbero in
qualsiasi torneo di categoria superiore. E'
stato eliminato dal tabellone principale
dall'umbro Yuri Trabalza, poi giunto 5°, in
quella che è stata considerata una delle più
belle e combattute partite del torneo. Gioca
molto bene Alessandro ed è dotato di ottima
tecnica. Se per molti è stato una delle
sorprese del torneo, per noi che lo seguiamo da
tempo la sua ottima prestazione non ci ha
affatto meravigliato; lo sapevamo in forma e non
poteva che fare bene.
Altro giocatore che si è messo
ottimamente in luce in questo torneo e che non
ci ha sorpreso più di tanto in quanto
conoscevamo già le sue qualità, è stato
Giuliano Dall'Igna, vincitore della finale
per il 17° posto. Giocatore tenace, concreto, è
dotato di un dinamismo impressionante e di una
eccezionale resistenza fisica che lo porta a
recuperare un numero altissimo di palle. E' solo al
suo primo anno di attività agonistica e già può
essere uno dei punti di forza per la formazione del Pegaso che a fine marzo, a Bari, cercherà di
conquistare il titolo italiano NC a squadre.
Attrazioni
del torneo, ma non tanto per le loro partite
"ufficiali", sono stati Marco D'Adam e
Rayan Abu
Monassar, rispettivamente tredici e quattordici
anni: non hanno praticamente mai smesso un
minuto di giocare per tutto il week end, velocissimi ad occupare il primo campo libero.
Spesso è capitato che ci fosse più pubblico a
seguire le loro "esibizioni" che le altre
partite del torneo. Attenti a quei due, il
prossimo anno faranno sul serio.....
Complessivamente positive
comunque le prestazioni di tutti gli atleti del
veneto che hanno partecipato al torneo. Ed erano
ben 16, un quarto di tutto il tabellone. Per
molti di loro questo era l'ultimo dato che il
prossimo anno saranno "classificati" e non
potranno più parteciparvi; per altri invece una
utile esperienza per tentare di fare meglio
nella prossima edizione.
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